Con la serie "Fluid Realities", Tanja fa una riflessione simile sull'onnipresente estetica dei social media. Oggi basta un istante per tirare fuori uno smartphone e catturare quasi ogni secondo della nostra vita con la fotocamera. Poi usiamo filtri e applicazioni di editing per creare un secondo strato di "realtà", spesso più attraente del primo. Nel tentativo di invertire questa tendenza, Tanja prende carta e penna e torna al tavolo da disegno.  L'uso della matita la costringe a vedere, catturare e sentire ciò che la circonda in modo personale. Poi scatta una foto del suo schizzo e la combina con la foto tradizionale del luogo che ha visitato. Questo processo di editing le permette di far confluire un mondo nell'altro. L'immagine risultante viene stampata con finitura lucida su un pannello quadrato di legno, che viene poi graffiato per perfezionare la composizione.

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